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domenica 2 settembre 2012

Ecosia, il motore di ricerca ecologico



Fare una ricerca su Google immette nell'atmosfera 7 grammi di anidride carbonica.
Considerando quante ricerche vengono fatte ogni giorno e ogni secondo in Internet è facile rendersi conto di quanto l'utilizzo della rete possa incidere a livello ambientale.


Fortunatamente, molti motori di ricerca stanno cominciando a intraprendere iniziative per ridurre l'imponente impatto ambientale causato dal funzionamento continuo dei server, che devono contenere una mole colossale di dati e soddisfare una miriade di richieste ogni istante.


Un nuovo motore di ricerca in particolare è nato con l'obiettivo di funzionare in maniera eco-compatibile, compensando le risorse e l'inquinamento di CO2 provocato dai server con la salvaguardia delle foreste pluviali.


Ecosia (con l'accento sulla 'o') ha le stesse funzioni degli altri motori di ricerca (ricerca video, immagini, notizie, ecc.) ma è stato realizzato con il preciso scopo di destinare l'80% dei propri proventi, generati dai link pubblicitari mostrati con le ricerche, al finanziamento di un progetto di difesa delle foreste gestito dal WWF.
Quindi, ogni volta che viene eseguita una ricerca e viene cliccato il link di uno sponsor, l'utente no fa guadagnare gli investitori del sito, come invece fanno gli altri motori di ricerca come Google, Yahoo!, ma aiuta l'ambiente ricostituendo le foreste che producono ossigeno indispensabile per la vita sul nostro pianeta.






Perfetto, allora da ora in poi useremo sempre Ecosia, il motore di ricerca ecologico!

In realtà ci sono parecchi dubbi sull'attendibilità delle affermazioni fatte dal sito.

Tanto per cominciare, Ecosia si appoggia su altri motori di ricerca, proprio quelli che pagano gli investitori invece di "risarcire" l'ambiente.
Poi non è chiaro come possa un progetto nato da poco sostenere tutti i costi iniziali (pubblicità, acquisto di risorse, ecc.) e riuscire a pagare i dipendenti nonostante destinino una quota elevata come l'80% dei guadagni al progetto del WWF.



Se volete approfondire i dubbi che sono stati mossi all'innovativo motore di ricerca ecologico, vi rimando al sito Greenme.it che ha trattato l'argomento.




Non so dirvi se Ecòsia sia realmente 'ecologico' come dice ma se lo fosse davvero sarebbe proprio una risorsa straordinaria.
Sarebbe un peccato se facesse la fine del suo predecessore, ecocho.it, che purtroppo oramai non esiste più.



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