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domenica 10 giugno 2012

Come calcolare l'IMU (parte 1)




L'IMU, Imposta Municipale Unica, ora ribattezzata Imposta municipale propria è stata introdotta dal Governo Berlusconi con il D.lgs. 23 del 14/03/2011 (artt. 7, 8 e 9) che prevedeva l'entrata in vigore del tributo a partire dal 2014, limitatamente agli immobili diversi dall'abitazione principale.

Poi è arrivato Monti, che con il D.L. 201 del 6/12/2011 (la famosa manovra "Salva Italia") l'ha trasformata in un'erede dell'ICI, colpendo anche le abitazioni principali, e l'ha fatta entrare in vigore da subito.

Molti sono letteralmente in preda al panico perché quando si creano nuove imposte bisogna capire come si calcolano.

Esistono diversi siti già belli pronti per fare questo calcolo ma, oltre ai siti, vorrei anche riassumere in maniera molto sintetica quali sono i calcoli da fare e le informazioni da reperire per capire quanto dobbiamo pagare.




Quello che ci serve sapere:


   1.  Rendita catastale e categoria dell'immobile
La rendita e la categoria le possiamo reperire da una visura catastale, un pezzo di carta che riassume gli immobili che sono intestati ad una persona e può essere richiesta presso il catasto o un CAF che sia abilitato al servizio.
In alternativa, possiamo trovare queste informazioni direttamente nel contratto di acquisto, ma i dati potrebbero non essere aggiornati, soprattutto per gli immobili che risalgono a parecchi anni fa, quindi è preferibile richiedere una visura catastale che non costa niente.




   2. Se l’immobile è abitazione principale
Come chiarisce lo stesso Decreto Legge, per abitazione principale si intende "l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente."

Il garage dell'abitazione principale, in quanto pertinenza, è soggetto alla stessa aliquota dell'abitazione principale.





   3. Aliquota applicata dal nostro comune
La percentuale dell'imposta con cui calcolare l’IMU è pari allo
0,40% se l'immobile è abitazione principale o sua pertinenza
0,76% se l'immobile non è abitazione principale o sua pertinenza

Ogni comune poi può aumentare o diminuire queste percentuali a propria discrezione, fino ad un massimo di
- 0,20% per gli immobili che costituiscono abitazione principale
- 0,30% per gli immobili che non costituiscono abitazione principale

Ad esempio, un comune può decidere che la percentuale di IMU da pagare per la prima casa sia pari allo 0,60% (0,40+0,20) ma anche 0,35% (0,40-0,05) o ancora lasciare la percentuale di base (0,40%).
  


   4. Riduzione della Base imponibile
La base di calcolo è ridotta della metà in 2 casi
- fabbricati di interesse storico o artistico
- fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati



   5. A chi risulta intestato l’immobile
Se ci sono più proprietari, l’importo va suddiviso in base alla rispettiva quota di proprietà.



Queste sono le informazioni da raccogliere prima di fare i calcoli per determinare l'IMU da pagare.
Nel prossimo post vedremo invece come calcola l'imposta e come pagare.



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